Nell’era dei social network a cosa dovrebbe servire un sito web parrocchiale? Il sito della parrocchia di san Filippo Neri in Eurosia, www.sanfilippoineurosia.it, retta dalla congregazione dei Padri Filippini a Roma, è un possibile esempio.
Il sito è stato pensato come una sorta di sacrestia virtuale: «Dato che la sacrestia non è mai aperta 24 ore 24, – afferma Vincenzo Lioi, collaboratore della parrocchia – è necessario poter dare alla gente una serie di informazioni standard, che poi sono tra le più ovvie, come gli orari delle messe, quelli della catechesi e gli obiettivi pastorali dell’anno in ogni momento». L’esperienza della parrocchia di san Filippo Neri in Eurosia testimonia che i siti non per forza devono essere aggiornati ogni giorno o proporre un gran numero di approfondimenti, foto e documenti. «Il sito – continua Lioi – è nato per essere un sito di servizio, per dare ai parrocchiani le informazioni più classiche senza costringerli a venire in parrocchia o a telefonare».
Il sito è però anche un punto di aggregazione rispetto alle altre presenze online delle realtà dei Filippini, come l’Oratorio della Garbatella, la scuola paritaria e i siti istituzionali dei Padri Filippini. Fra questi si segnala il sito dell’oratorio www.chiesoletta.it.
Il sito è stato realizzato all’interno dell’ambiente Pweb, un servizio promosso dalla Chiesa Italiana che permette di lavorare su una base di sito già pronto e fornito dei dati più importanti, come indirizzi e orari delle messe (salvo eventuali aggiornamenti cui chi cura il sito deve prestare attenzione), grazie ai database di ParrocchieMap.